Ci son giornate che partono così e così, senza grosse aspettative, magari con un’indefinita sensazione di fastidio ma poi, improvvisamente, si illuminano e diventano tutt’altro. Basta poco. A volte, semplicemente, un film.
L’amore all’improvviso – Larry Crowne (2011)
[Larry Crowne, USA 2011, Commedia, durata 98′] Regia di Tom Hanks
Con Tom Hanks, Julia Roberts, Wilmer Valderrama, Taraji P. Henson, Bryan Cranston, Pam Grier, Nia Vardalos, Rami Malek, Maria Canals-Barrera, Jon Seda
Ci sono dei film che ti piacciono contro ogni ragionamento razionale. Dei film che, se ci pensi, ti accorgi che sono totalmente imperfetti, addirittura imbarazzanti. Eppure riescono a farti uscire dalla sala cinematografica con un sorriso da guancia a guancia stampato sulla faccia. Come un’idiota. E non ti interessa neppure capirla la ragione, in fondo. Ti basta continuare a sorridere.
Ecco Larry Crowne è tutto questo. E’, fondamentalmente, un film stupido. La storia è improbabile e melensa. Gli attori ci concedono interpretazioni da minimo sindacale (tranne la piacevolissima eccezione di Taraji P. Henson che ci regala un personaggio a tutto tondo caparbio e dolcissimo). La regia è prettamente scolastica. E il messaggio che lancia (stile new hippy, per intenderci) quasi disarmante nella sua retorica.
Però… Sì, perché c’è un però, altrimenti non starei qui a scriverne (non mi diverto molto a stroncare i film tranne quando se lo meritano per eccessiva presunzione). Tutta la pellicola è impregnata di un’ingenuità talmente disarmante che lo fa diventare un perfetto simbolo näif che riesce ad incantarti per il suo infantilismo e la tenerezza della sua assoluta imperfezione. Ed è come ascoltare di nuovo il racconto di una bella fiaba con l’immancabile lieto fine del “e vissero tutti felici e contenti” che quando sei bambina ci credi, eccome! Che tanto lo sai benissimo, da adulta, che è altamente improbabile se non impossibile che accada nella realtà ma ti piace tanto poterlo credere per i 98 minuti di durata del film!
E c’è un altro motivo per cui questo film è più corroborante di una tisana calda in una fredda sera invernale: Tom Hanks e Julia Roberts sono tremendamente invecchiati. Riesci persino a contar loro le rughe e a vedere chiaramente gli inevitabili segni del tempo. E questo rende ancora più tenera l’ingenuità della pellicola perché ti dà l’impressione che due bambini ormai invecchiati si siano messi a giocare davanti a te solo per la gioia di suscitarti un’emozione sincera.
Non sarei tanto dura con questo genere di film. Ogni tanto mandiamo in vacanza la parte critica del nostro cervello e ci facciamo coinvolgere da storie che già sappiamo dall’inizio come vanno a finire, e spesso alla fine ci rammarichiamo che il film sia finito. Il paragone con la favola è calzantissimo, come i bambini vogliamo essere rassicurati che tutto sommato l’amore esiste ancora. Poi gli attori sono godibilissimi. Tom Hanks non è nuovo a polpettoni del genere, basta ricordare “c’è posta per te”. Il dramma in questo caso è la continuazione senza fine di Maria De Filippi, Che Dio abbia pietà di noi …
Ti assicuro Ralph che non sono mai critica con questo genere di film! Ma, in questo caso, riconosco che un insieme talmente strampalato di ingenuità e luoghi comuni fatica molto ad acquistare un senso. Ma, come ho già detto, è proprio nella sua evidente imperfezione che ho trovato il quid che mi ha emozionata 😉 E comunque la pellicola è stata stroncata impietosamente un po’ da tutti e le ragioni ci sono e sono evidenti.
Ogni tanto dobbiamo concederci pellicole come questa……..
Buon martedì,
Luciana
Io me le concederei anche molto più spesso, il problema è che non ce ne sono tante di pellicole così 😉
Grazie di passare sempre da queste parti e buon martedì anche a te.
A proposito di film “ingenui e strampalati, ma “più corroboranti di una tisana calda in una fredda sera invernale”, avrò visto una cinquantina di volte “Dirty Dancing” e “Pretty Woman”!! 😀 Ora dovrò vedere assolutissimamente anche questo…
Gran bella recensione, eheh. Per altro ho sentito che il film alla sua uscita in spagna è stato multato per il manifesto: i due senza casco darebbero un’immagine diseducativa.
@Lilith: …e io non conto neppure più le volte che mi sono guardata Shall We Dance?, altro film totalmente imperfetto ma quando attaccano col tango nella scuola deserta… (sospiro)
@Qwerty: Sì, avevo letto anche io questa notizia che mi è sembrata totalmente assurda! Da quando in qua il codice della strada si applica pure alle locandine?
E’ giusto, ogni tanto, farsi trasportare dalle emozioni anche grazie a queste pellicole visibilmente scadenti:D. Io ti consiglio, se non l’hai ancora visto, Nick e Norah. Quello è fatto anche bene:D. E poi c’è Michael Cera che ha quella faccia talmente simpatica che la vedresti per 5 ore di fila senza annoiarti:D
Nick e Norah non l’ho visto e ma me ne hanno parlato bene. Vedrò di recuperarlo. Tra l’altro anche a me Cera sta un sacco simpatico 😉
Avevo visto il trailer le due volte che sono andata al cinema per vedere: ‘This must be the place’, e tutte e due le volte ho pensato la stessa cosa: il classico filmetto senza pretese, con una coppia che renderebbe interessante anche la lettura delle pagine gialle. Una pellicola banalotta, ma rassicurante, giusto per passare due ore scarse lontano dal logorio della vita moderna. E per fortuna che, come hai argutamente sottolineato, gli attori mostrano gli inevitabili segni del tempo. Devo dire che mi ero rotta un cicinin di vedere la Roberts ritoccata al photoshop nella pubblicità Lancome, soprattutto quando ho letto che si era rifiutata di mostrare gli scatti originali come invece avevano fatto altre testimonials prima di lei.
Ecchecavolo, il tempo passa per tutti, no?
Direi! Mica solo per noi comuni mortali 😉