Questo conferma di essere Scott Derrickson: un pregevole mestierante. E lo dico senza nessunissima accezione negativa perché di gente che sappia fare il suo mestiere ce n’è sempre più bisogno in ogni campo. D’altra parte non tutti possono fregiarsi dell’appellativo di geni e, molti, sono convinta, neppure aspirino ad esserlo.

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Ma gente come Derrickson conosce il proprio lavoro e tutti gli strumenti che gli mette a disposizione.

Sinister (2012)

[Sinister, USA 2012, Horror, durata 110′]   Regia di Scott Derrickson
Con Ethan Hawke, Vincent D’Onofrio, James Ransone, Fred Dalton Thompson, Clare Foley, Cameron Ocasio, Victoria Leigh, Juliet Rylance, Michael Hall D’Addario, Blake Mizrahi

Un film come Sinister (e, prima di questo, The Exorcism of Emily Rose) dimostra che ancora oggi è possibile girare un buon horror nel pieno rispetto di tutte le regole classiche del genere senza pretendere di rinnovare alcunché ma mirando a fare un prodotto di qualità, con grande rispetto per lo spettatore. Spettatore che si siede sulla poltroncina del cinema sapendo esattamente cosa aspettarsi e trovando, alla fine, esattamente cosa si era aspettato. Punto. Vi pare poco? A me no perché, come ci tengo a sottolineare, Derrickson ha, prima di tutto, grande rispetto per lo spettatore e fa la scelta ben precisa di non ingannarlo con trucchetti dozzinali ed effetti inutili ma gira con rigore ed impegno, scena dopo scena, un film curato e ben confezionato ma mai vuoto. Perché in Sinister c’è pure una trama, non particolarmente originale, ma ben costruita ed orchestrata. Ci sono personaggi, anch’essi non originali, ma ben scritti e recitati con convinzione (davvero in parte Ethan Hawke, la cui recitazione, in altre occasioni, ha lasciato un po’ a desiderare). Ci si spaventa anche con Sinister, soprattutto in certe scene che hanno il potere di inquietare non poco chi le osserva. E, alla fine, si torna a casa soddisfatti.

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Per quanto mi riguarda l’unica cosa che trovo veramente fastidiosa nella produzione horror di questo regista è l’uso del sonoro sempre invadente e grossolano, in netto contrasto con tutto il resto che è comunque misurato ed efficace. Ma, a parte questo piccolo particolare, ritengo Sinister un film davvero ben riuscito e Derrickson un regista da tenere d’occhio perché ti dà esattamente ciò che promette. E non è poco.